lo lavoro al bar
d’un albergo a ore
porto su il caffè
a chi fa l’amore.
Vanno su e giù
coppie tutte eguali,
non le vedo più
manco con gli occhiali…
Ma sono rimasto là come un cretino
vedendo quei due arrivare un mattino:
puliti, educati, sembravano finti
sembravano proprio due santi dipinti !
M’ han chiesto una stanza
gli ho fatto vedere
la meno schifosa,
la numero tre !
E ho messo nel letto i lenzuoli più nuovi
poi, come San Pietro,
gli ho dato le chiavi
gli ho dato le chiavi di quel paradiso
e ho chiuso la stanza, sul loro sorriso !
lo lavoro al bar
di un albergo a ore
porto su il caffè a chi fa l’amore.
Vanno su e giù
coppie tutte eguali
non le vedo più
manco con gli occhiali !
Ma sono rimasto là come un cretino
aprendo la porta
in quel grigio mattino,
se n’erano andati,
in silenzio perfetto,
lasciando soltanto i due corpi nel letto .
Lo so, che non c’entro, però non è giusto,
morire a vent’anni e poi, proprio qui !
Me Ii hanno incartati nei bianchi lenzuoli
e l’ultimo viaggio l’ han fatto da soli:
né fiori né gente, soltanto un furgone,
ma là dove stanno, staranno benone !
lo lavoro al bar
d’un albergo ad ore
portò su il caffè
a chi fa l’amore…
lo sarò un cretino
ma chissà perché
non mi va di dare a nessuno
la chiave del tre !
-
Articoli recenti
Commenti recenti
家全 su Discussione su YouTube –… Martina su Una lettera di giacomo Ida su Walter Binni legge La Gin… Unknown su Discussione su In attesa del n… Giuseppe su Beethoven e Leopardi Archivi
- ottobre 2010
- settembre 2010
- febbraio 2010
- dicembre 2009
- novembre 2009
- ottobre 2009
- agosto 2009
- luglio 2009
- giugno 2009
- aprile 2009
- marzo 2009
- febbraio 2009
- gennaio 2009
- dicembre 2008
- novembre 2008
- ottobre 2008
- settembre 2008
- agosto 2008
- luglio 2008
- giugno 2008
- Maggio 2008
- aprile 2008
- marzo 2008
- febbraio 2008
- gennaio 2008
- dicembre 2007
- novembre 2007
- ottobre 2007
- settembre 2007
- agosto 2007
- luglio 2007
- giugno 2007
- Maggio 2007
- aprile 2007
- marzo 2007
- febbraio 2007
- gennaio 2007
- dicembre 2006
- novembre 2006
- ottobre 2006
- settembre 2006
- agosto 2006
- luglio 2006
- giugno 2006
- Maggio 2006
- aprile 2006
- marzo 2006
- febbraio 2006
- gennaio 2006
- dicembre 2005
- novembre 2005
- ottobre 2005
- settembre 2005
Categorie
- amenità
- Chi erano
- Cibo e bevande
- Come la penso
- Computer e Internet
- contatore visite
- Cultura
- Dialoghi
- Diario
- Fabrizio
- Giacomo
- Giacomo in rete
- Giovanni Verga
- Hobby
- I Canti
- Intrattenimento
- La mia musica in rete
- Libri
- Milan
- Musica
- Notizie
- Notizie e politica
- Poesia
- Senza categoria
- sfogliando il giornale
- Sport
- Studi su Giacomo
- Viaggi
Meta
Ciao Giuseppe. Intanto voglio ringraziarti per avermi invitato. E’ sempre un piacere condividere momenti ed emozioni con un siciliano verace. Poi devo complimentarmi con te per questa bella poesia, dolce e amara ad un tempo, che denota grande sensibilità.
Sarà sempre un piacere entrare nel tuo spazio.
Un abbraccio.
Ciao Giuseppe.
Passo per un saluto….da tanto tempo ho perso il contatto con tutti voi!
Buona serata
Adele
Delle due edizioni italiane, preferisco quella di Paoli a quella della Vanoni.
La prima, più recitata e intrisa di realismo triste.
La seconda un po cantilenata, nel tentativo di imitare il suono ed il ritmo di un pianino. Tu che ci sai fare faccene ascoltare almeno una.
Scusa l’ imprecisione: non avevo aperto lo spaces e quindi non avevo ascoltato la giovane vpce di Pagani, troppo giovane sottratto alla vita.
Ninuzzu, te li farò ascoltare entrambe. Anche a me piace di più la versione di Paoli. Ma quella di Herbert mi pare la più "sdrammatizzante". Un caro saluto ad Adele ed un benvenuto a Giovanni.
Grazie tre volte.